Carla e Remo fumavano.
Da sempre.
Fumavano prima del caffè, dopo il caffè, durante il TG, nei silenzi scomodi, e pure in quelli comodi.
Una volta Remo aveva acceso una sigaretta mentre guardavano un documentario sui danni del fumo “Per solidarietà”, aveva detto.
Poi arrivò la visita di controllo.
Il medico li guardò sopra gli occhiali e, con un tono misto tra rassegnazione e pietà, esclamò:
«Signori, se volete davvero smettere, vi do un consiglio: ogni volta che vi viene voglia di una sigaretta… fate l’amore».
Carla e Remo si guardarono perplessi. Poi scoppiarono a ridere. Ma decisero di provarci.
La prima settimana fu un disastro.
«Ne hai accesa una?!»
«No, ho solo detto “che nervoso”!»
«Allora andiamo!»
I vicini cominciarono a notare stranezze.
Rumori frequenti.
Il cane del piano di sotto abbaiava ogni due ore.
La signora del terzo piano li incontrò nell’ascensore sudati e spettinati alle otto del mattino.
Carla le sorrise: «Niente più sigarette!»
Dopo un mese, erano sfiniti.
Avevano smesso di litigare: non facevano in tempo.
Avevano preso tre chili a testa, ma la pressione era perfetta.
E quando un amico chiese a Remo: «Ma com’è che hai smesso così di colpo?»
Lui rispose con un ghigno stanco e un ginocchio scricchiolante: «Per esaurimento… sessuale!»
Il medico, alla visita di controllo, li trovò raggianti.
Remo tossì solo una volta, ma sorridendo.
Carla aveva smesso anche di fumare in sogno.
Alla fine, decisero di tenere una sola cosa: il portacenere.
Lo riempirono di caramelle alla menta.
E di ricordi sudati.